Nella spettacolare cornice delle Cinque Terre, da vigneti impervi incastonati tra mare e montagna, nasce il prodotto di una viticoltura eroica e di un paziente appassimento: dolce, avvolgente ed eroico Sciacchetrà.
Se pensiamo alla Liguria, la prima cosa che ci viene in mente sono le sue bellezze paesaggistiche: i panorami mozzafiato, i verdi pendii a picco sul mare e i borghi caratteristici nascosti tra mare e montagna come Porto Venere, Portofino e soprattutto le Cinque Terre.
Il vento che soffia sulla costa ci porta il profumo del basilico e quindi come non pensare a un piatto di trofie al pesto? Ma forse non tutti conoscono il potenziale vitivinicolo di questa regione, proprio perché dove c’è una grande gastronomia ci sono anche ottimi vini… tendenzialmente vinificati in purezza nella Riviera di Ponente e in uvaggio nella Riviera di Levante.
Abbiniamo alle trofie al pesto un fresco e sapido Pigato della Riviera di Ponente (per par condicio) e passiamo al dessert andando a scoprire nella Riviera di Levante – tra Riomaggiore e Monterosso – il “dolce nettare del mare”: il Cinque Terre Sciacchetrà.
Il paesaggio delle Cinque Terre è strettamente connesso con la viticoltura, in quanto gli eroici terrazzamenti hanno modellato le colline contribuendo a realizzare la rispettosa integrazione uomo e natura. Le vigne sorgono su terreni pietrosi arenari a un’altitudine compresa tra i 100-700 m slm, caratterizzati da un’esposizione sud-ovest (proprio verso il mar Ligure). Il clima è mediterraneo con elevate escursioni termiche stagionali e giornaliere che favoriscono la concentrazione aromatica e l’acidità fissa nelle uve; dal mar Ligure provengono fresche brezze marine che mitigano l’umidità evitando lo sviluppo di muffe nei vigneti.
Come immaginabile è il regno dei vitigni a bacca bianca! I vitigni allevati sui ripidi terrazzamenti formano l’uvaggio sia del Cinque Terre Sciacchetrà DOC che del Cinque Terre DOC Bianco, vino dalla spiccata acidità e particolarmente sapido, che si esprime in note di alloro, margherita e ginestra. Il bosco è il vitigno che maggiormente concorre all’uvaggio dei vini delle Cinque Terre (minimo 40%) conferendo struttura, intensità e sapidità. Considerato autoctono delle Cinque Terre è anche diffuso in forma minore in altre zone liguri ma non oltre i confini regionali. L’albarola è la perfetta complementare del bosco in quanto apporta la giusta freschezza all’uvaggio. Infine il vermentino, vitigno mediterraneo simbolo della Liguria e specialmente della Riviera di Levante, perfeziona l’uvaggio con la sua eleganza gusto-olfattiva e la sua morbidezza.
Lo Sciacchetrà si ottiene dall’appassimento dei grappoli diraspati manualmente uno per uno e successivamente sottoposti a una selezione minuziosa degli acini: solo gli acini migliori passano alla vinificazione. Il disciplinare prevede almeno un anno di invecchiamento che diventano 3 anni nella versione Riserva.
Non è ancora certa l’origine del termine Sciacchetrà in quanto secondo alcune interpretazioni deriverebbe dal greco shekar indicando le bevande fermentate, invece secondo le altre deriverebbe dal dialetto locale sciacàa, cioè schiacciare. L’utilizzo di questo termine si attesta storicamente verso la fine dell’Ottocento, da parte del pittore Telemaco Signorini nelle sue memorie Riomaggiore: “in settembre dopo la vendemmia si stendono le migliori uve al sole per ottenere il rinforzato o lo sciaccatras.”
Cinque Terre Sciacchetrà DOC 2017- La Polenza
Giallo dorato, all’olfatto libera sentori di miele millefiori e confettura di albicocche, accompagnati da note di caramello e salgemma. Al gusto è in risalto l’equilibrio tra freschezza e dolcezza; struttura elegante e intensità evidenziano la sua qualità. 91/100
Cinque Terre Sciacchetrà DOC Riserva 2012 – Possa
Giallo ambrato con riflessi dorati, all’olfatto rivela intensità e complessità, che si esprimono in note di anacardo e confettura di pesche, seguiti da cannella, miele di castagno e in finale note iodate. Al gusto è dolce e morbido, equilibrato dall’ancor viva acidità e dall’eccellente sapidità; intensità e persistenza completano la sua finezza. 94/100