Piccola regione montuosa, simbolo del potenziale enologico spagnolo che ci regala leggendari vini rossi strutturati ma eleganti e dal grande potenziale evolutivo come l’Ermita del grande Alvaro Palacios: vini mediterranei e di montagna!
Siamo nel sud della Catalogna, in provincia di Tarragona a 50 km dalla costa mediterranea, ai piedi della Sierra de Montsant dove si estende la Denominación de Origen Calificada Priorat. Il paesaggio è caratterizzato da eroici terrazzamenti scavati tra le montagne e vallate sinuose attraversate dal fiume Siurana e dai suoi affluenti.
Nel Priorat la viticoltura si sviluppò in epoca romana grazie all’enorme opera di terrazzamento estesa in tutti i rilievi. Durante la denominazione islamica i vigneti vennero abbandonati e la vegetazione boschiva prese possesso delle terrazze. Con la Reconquista, nel 1163 venne fondato il monastero di Scala Dei dai monaci certosini, i quali reintrodussero la viticoltura portando la tradizione monastica che caratterizza molte grandi regioni vitivinicole europee. Il nome Priorat trae origine proprio dal fatto che questa zona fosse gestita direttamente dal Priore di questo monastero.
I vigneti sorgono su terreni rocciosi friabili ricchi di ardesia plumbo-nerastra, detti llicorelles che consentono alle radici di scendere notevolmente in profondità e non risentire troppo della siccità o delle variazioni dell’annata. Il clima è continentale con influenze mediterranee, caratterizzato da estati calde lunghe e secche, seguite da inverni spesso rigidi.
In queste condizioni estreme i migliori vitigni che si adattano sono la garnacha tinta, corrispondente alla grenache francese e al cannonau sardo, e la samsò, detta anche cariñena in Aragona, mazuelo in Rioja e carignan in Francia. La garnacha tinta, caratterizzata da una maturazione tardiva, è resiste alla siccità e conferisce ai vini struttura alcolica e morbidezza. La samsò è la perfetta compagna/complementare della garnacha tinta, in quanto regala ai vini ottima acidità ed un elevato livello di tannino. Non mancano le varietà a bacca nera internazionali: cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, syrah e di recente anche il pinot noir.
Nel Priorat è allevato in misura minore anche l’indiscusso protagonista dei grandi rossi spagnoli: il tempranillo. I vitigni a bacca bianca occupano uno spazio ridotto all’interno della D.o.Ca. Priorat, ma sono comunque ottenuti vini bianchi intensi e sapidi a base di garnacha blanca, mutazione della garnacha tinta, macabeo (viura) e viognier.
La cultura vitivinicola di ispirazione francese permea tutte le zone produttive catalane e il Priorat non è assolutamente da meno. Termini come “clos” ricorrono notevolmente in molti vini del Priorat e per citarne alcuni i famosi: Clos Erasmus, Clos Mogador e Clos Martinet. I Vinos de Villa e i Vinos de Finca, previsti dalla D.o.Ca. come classificazioni aggiuntive, sono assai simili rispettivamente ai concetti di AOC comunelle/village e di Chateaux.
Priorat DoCa “Finca Dofì” 2012 – Alvaro Palacios
Rosso rubino con riflessi granati, all’olfatto è ampio, evidenziando note di confettura di marasca e lampone maturo, seguiti da pepe nero, caffè macinato e sul finale un ricordo di iris. Al gusto spicca il perfetto equilibrio tra morbidezza e tannino. Struttura e persistenza completano la sua armonia. 96/100
Priorat DOCa “Clos Mogador” 2014 – René Barbier
Rosso rubino profondo, all’ olfatto è fine con un ampio bouquet che si esprime in sentori di mirtilli e ciliegie mature, accompagnati da tartufo nero, cacao e cannella, lasciando spazio in chiusura a note minerali. Al gusto è avvolgente, rotondo e caldo ma elegantemente bilanciato dal tannino e ottima sapidità. Persistenza e intensità completano la sua piena armonia. 97/100