Il vino argentino è sintesi di tradizioni vitivinicole, grazie agli emigranti italiani e spagnoli che hanno portato in questa terra lontana le loro storie, i loro vitigni e le loro speranze.
È sempre stato la bevanda nazionale e oggi è diventato un prodotto di qualità apprezzato anche all’estero, grazie a investimenti e innovazioni apportate dagli enologi europei.
L’Argentina è il 6° paese al mondo per produzione vinicola e superficie vitata; sicuramente il punto di forza è l’ottimo rapporto qualità prezzo.
Una grande varietà di climi influenzano notevolmente la viticoltura: dal clima continentale freddo della Patagonia a quello subtropicale di Salta, dove spesso è necessaria l’irrigazione. La stragrande maggioranza delle zone vitivinicole si trova sulla fascia collinare e montuosa ai piedi delle Ande su versanti più dolci rispetto a quelli cileni, i terreni sono di origine alluvionale, e nelle zone più elevate anche di origine morenica o vulcanica.
I vitigni coltivati riflettono la storia dei migranti europei: bonarda (croatina), sangiovese, nebbiolo, barbera e trebbiano sono di evidente origine italiana, tempranillo, torrontès e pedro ximenez tipicamente spagnoli mentre vitigni come malbec, protagonista indiscusso dei rossi argentini, cabernet sauvignon, merlot, syrah, pinot noir e chardonnay sono di evidente provenienza francese. Non mancano vitigni autoctoni come la cereza e la criolla grande utilizzati per la produzione di vini rosati.
Scopriamo insieme le perle enologiche dell’Argentina….
Salta: Valle de Cafayate
Situata quasi vicino al Tropico del Capricorno è una vallata circondata dalle catene montuose e i vigneti si trovano a un’altezza media di 1700 m slm (qualcuno anche a 2000 m!), è caratterizzata da grandi escursioni termiche ed elevata insolazione. Qui si distingue il torrontès, vitigno a bacca bianca a maturazione precoce che ben si adatta ai climi secchi, dal quale si ottengono vini freschi e aromatici.
Mendoza
È il cuore produttivo e qualitativo dell’Argentina vitivinicola da cui proviene il 70% del suo vino. All’interno di questa estesa provincia le principali zone sono Lujàn de Cuyo e Maipù, situate a sud della città di Mendoza, che si distinguono per la qualità dei vini rossi a base di malbec, la Valle de Uco, adatta all’elaborazione di spumanti grazie al clima fresco, e la zona più settentrionale dove vengono prodotti vini bianchi a base di chardonnay, trebbiano e torrontès. Lungo le sponde del rio Mendoza tra vigneti che si estendono nelle valli e negli altipiani ai piedi delle Ande il malbec trova la sua migliore declinazione. Il malbec originario del sud-ovest della Francia e diffuso anche a Bordeaux, dove però per la sua “rusticità” non ha mai potuto esprimere a pieno il suo potenziale, si è adattato perfettamente a Mendoza grazie al clima caldo secco e al terreno argilloso. Caratterizzato da una maturazione abbastanza tardiva, ci regala vini dai sentori un po’ erbacei che scompaiono con l’evoluzione, note di ribes rosso e mora, un gusto morbido e tannico. E’ vinificato in monovitigno, assai spesso elevato in legno, o in assemblaggio con il cabernet sauvignon e talvolta con il merlot o il petit verdot. A Mendoza si ottengono anche vini rossi freschi e piacevoli a base di bonarda.
San Juan
Situata a nord di Mendoza, ha un clima molto caldo dove il syrah, di recente introduzione, si esprime in vini con i tipici sentori di pepe nero e un gusto strutturato e potente. Questa zona, che è la seconda per produzione, negli ultimi anni ha fatto un notevole salto qualitativo.
Patagonia
Neuquen, circa 700 km sud di Mendoza, è una zona di recente valorizzazione grazie ai risultati qualitativi ottenuti dall’introduzione di pinot noir e merlot.
Nell’alta valle del Rio Negro le vigne seguono il corso del fiume, dove la maggior latitudine e l’influenza dell’Oceano Atlantico determinano un clima ideale per ottenere freschi sauvignon blanc e delicati sémillon oltre a morbidi pinot noir.
Nella provincia di Chubut troviamo i vigneti più a sud di tutto il pianeta; il principale centro vitivinicolo è il piccolo paese di Telsen dove si allevano riesling e pinot grigio, utilizzati anche per produrre “vinos de hielo” (ice wine).
Lontano dalle Ande le altre zone rilevanti sono Medanos, situata a sud-est di Buenos Aires, dove si producono vini strutturati a base di cabernet sauvignon e cabernet franc e la provincia di Entre Rios dove si afferma il tannat, il vitigno più significativo del confinante Uruguay.
Valle de Cafayate Torrontès “Viña La Esperanza” 2017 – Finca Quara
Giallo paglierino brillante, all’olfatto è intenso, liberando sentori di giacinto e pesca bianca, seguiti da crosta di pane e ortensia. Al gusto è secco, rotondo e bilanciato da una buona acidità; eleganza e persistenza confermano la sua qualità. 91/100
Patagonia Pinot Noir “Barda” 2015 – Bodega Chacra
Rosso rubino, all’olfatto presenta un bouquet di lamponi in confettura, prugne disidratate e cannella accompagnato da sentori minerali e lievi ricordi di cuoio. Al gusto presenta morbidezza e freschezza oltre a una spiccata sapidità; equilibrato e intenso rivela la sua finezza. 92/100
Mendoza “Cheval des Andes” 2013 – Chateau Cheval Blanc & Terrazas de los Andes
Rosso rubino con lievi riflessi granati, all’olfatto è ampio, caratterizzato da sentori di mora e mirtilli in confettura, con note di lavanda e vaniglia, a cui segue pepe nero e sul finale un accenno di cacao. Al gusto è caldo, avvolgente ed elegantemente tannico; strutturato e persistente, dimostra la sua armonia. 95/100