La Borgogna è terra di tradizione e non di sperimentazione: la Côte d’Or è il cuore e il simbolo eterno della stessa Borgogna. Lo chardonnay si afferma in questo complesso mosaico di denominazioni e di variegati Cru grazie alle differenti esposizioni, sottosuoli e microclimi divenendo il modello perfetto di tutti i grandi vini a base di chardonnay nel mondo. Sarebbe superfluo dire che gli chardonnay di Borgogna esprimono la propria straordinaria personalità attraverso l’elevazione in legno nelle tipiche pièces.
La Côte d’Or si estende per 50 km a sud di Digione, lungo una striscia di vigneti larga 3 km sui fianchi delle colline dette côtes. Il clima è continentale caratterizzato da inverni freddi, gelate primaverili frequenti e piogge intense tra maggio e giugno.
La Côte d’Or si suddivide in Côte de Nuits e Côte de Beaune… cerchiamo i leggendari chardonnay.
Côte de Nuits
Si estende da Chenove a Corgoloin, a pochi chilometri a sud di Digione, tra vigneti che s’innalzano fino a 300 m slm esposti a est e sud-est. Anche se il terreno principalmente calcareo favorisce di gran lunga il dominio del pinot noir (questa è un’altra leggenda…), lo chardonnay si ricava il proprio spazio in quei pochi vigneti dove il terreno diviene più marnoso: lo chardonnay della Côte de Nuits è raro e nascosto!
Nelle AOC Marsannay e Morey Saint Denis il nostro vitigno, spesso accompagnato dall’ausilio del pinot blanc, costituisce una piccola produzione che riesce a darci un vino bianco equilibrato.
L’unico Grand Cru bianco della Côte de Nuits è prodotto dal solo Domaine du Comte de Vogüé all’interno della AOC Musigny in quantità assai ridotte.
AOC Vougeot (dal nome del ruscello Vouge) famosa per i complessi e intensi pinot noir presenta anche un Premier Cru dedicato unicamente allo chardonnay: il Clos Blanc che regala vini dotati di ampi profumi speziati dolci, frutta della passione, un gusto morbido e sapido.
Côte de Beaune
Da Ladoix-Serrigny fino a Santenay, i vigneti sono posizionati su pendii meno scoscesi rispetto a quelli della Côte de Nuits su terreni ricchi di argilla e marne nella parte centrale delle colline, che favoriscono notevolmente lo chardonnay portandolo alla massima espressione soprattutto nella rinomata Côte des Blancs, situata nella parte meridionale. Lo chardonnay e il pinot noir si contendono in egual misura questo idilliaco territorio.
Al confine con la Côte de Nuits, all’interno della AOC Ladoix regna ancora incontrastato il pinot noir, nonostante lo chardonnay si esprima in un vino fresco e morbido.
All’interno della AOC Aloxe-Corton si trovano due famosi Grand Cru: il Corton Grand Cru comprende i terreni nella parte più alta della collina da cui prende il nome, dove lo chardonnay occupa una piccolissima porzione e il Corton-Charlemagne Grand Cru, coltivato esclusivamente a chardonnay come disposto dall’imperatore Carlo Magno secondo la leggenda, si esprime in vini eccellenti e destinati a una lunga evoluzione (anche fino a 25 anni).
Nella parte meridionale della AOC Beaune lo chardonnay dimostra grande eleganza nel Premier Cru Clos -des-Mouches.
Alcuni chilometri più a sud entriamo nel regno indiscusso e straordinario dello chardonnay: la Côte des Blancs. L’AOC Meursault presenta vigneti molto antichi posti su terreni misti di argille e marne, soprattutto nella fascia medio collinare dove troviamo i migliori Premier Cru, tutti esposti a est come Charmes e Perrières (con il rinomato Clos des Perrières).
Il territorio di Montrachet racchiude l’essenza dello chardonnay divenendo l’emblema e l’ideale di tutti i grandi vini bianchi elevati in legno. Vigneti situati tra i 225-385 m slm, ben esposti sulla collina caratterizzano l’AOC Puligny-Montrachet dove 17 Premier Cru e 5 Grand Cru affermano ciascuno la propria “leggendaria identità”.
I Grand Cru, dopo la normale evoluzione in legno, possono evolvere ancora per 20 anni e fino a 30 anni nelle grandi annate!!
Montrachet Grand Cru, al confine con il comune di Chassagne-Montrachet, è esposto a sud e sud-est e ci regala vini dai tipici sentori di burro, nocciola, albicocca con un gusto molto morbido.
Chevalier-Montrachet Grand Cru è caratterizzato da sentori più floreali come giacinto, acacia e un gusto più fresco e sapido.
Bâtard-Montrachet Grand Cru, detto la “fornace solare” per la forma concava del suo vigneto, dove lo chardonnay raggiunge la perfetta maturazione, ci dona vini strutturati con profumi di brioches, agrumi maturi e mandorla tostata.
Bienvenues-Bâtard-Montrachet Grand Cru presenta all’olfatto un ampio bouquet di fiori bianchi, pesca noce, miele, pietra focaia e un gusto rotondo e persistente.
Criots-Bâtard-Montrachet Grand Cru, situato nel comune di Chassagne-Montrachet, si estende solamente su 1,5 ha ed è una produzione limitatissima: vino che ai dolci aromi dell’evoluzione in legno accompagna note di tiglio e silex con un gusto equilibrato e intenso.
Il nostro viaggio nella Côte d’Or, dopo aver attraversato Chassagne-Montrachet, si conclude nella AOC Santenay il cui vino presenta all’olfatto le tipiche caratteristiche del nostro vitigno e un gusto fresco e sapido.
Meursault Clos des Grands Charrons 2011–Domaine du Chateau de Meursault
Giallo paglierino con riflessi dorati, all’olfatto è intenso, esprimendosi in note di melone, banana matura e acacia, accompagnati da ricordi di yogurt e sul finale lievi note di salgemma. Al gusto è un assaggio caldo e morbido, equilibrato da un’eccellente sapidità; buona struttura e intensità completano la sua finezza. 94/100
Corton-Charlemagne Grand Cru 2009 – Maison Joseph Drouhin
Giallo dorato brillante, all’olfatto è fine, evidenzia un ampio bouquet di pesca bianca matura, mandorla tostata e cannella seguiti subito da note di burro fuso, tiglio e ricordi di pietra focaia. Al gusto è molto morbido e fresco fin dal primo assaggio, sapido e potente sul finale. Strutturato e persistente rivela la sua grande armonia. 96/100