OSTERIA BOTTEGA
Via Santa Caterina, 51 – 40123 Bologna
Tel. 051/585111
Giorno di chiusura: domenica e lunedì
Ferie: variabili
Cucina: di terra
Tovagliato: tovagliette in carta gialla
Carta dei vini: da circa 50 etichette
Coperti: 60
Disponibilità di camere: no
Disponibilità di spazi esterni: sì
Prezzo medio senza bevande: 35 euro
Il circo è un grande spettacolo ma anche un patrimonio, un’arte antica dove dal vivo e attraverso un copione mutevole, avviene l’intrattenimento. Dentro insomma ci sei tu. Ogni circo che si rispetti ha un’anima, un conduttore, un filo continuo tra spettacolo e spettatori. Il tratto celebrativo di quest’arte è, nell’iconografia cinematografica, rappresentato da quell’omino in giacca rossa e tuba che mantiene la suspense.
All’Osteria Bottega tutto questo è Daniele Minarelli – Dado per tutti e istrionico oste – che incarna un modo di intrattenere unico, fatto di passione maniacale, calore e soprattutto empatia.
Daniele è un mago assoluto del coinvolgimento gastronomico, soprattutto nel raccontare i suoi piatti.
Vecchia Bologna, vicolo Santa Caterina. Il solfeggio rosso dei portici ritma i pavimenti di graniglia, sotto le suole impazienti degli studenti e le ruote delle biciclette. Fino al numero civico 51, dove i tavolini si allungano fra gli archi di luce. Quelli dell’Osteria Bottega, indirizzo che attira golosi e addetti ai lavori come una carta moschicida spalmata di ragù e di besciamella. Punto di riferimento imprescindibile per quanti cercano l’autentica cucina bolognese.
Sì, perché Daniele Minarelli è stato un vero apripista di questa tendenza, anni fa ha aperto questa piccola osteria nel cuore di Bologna, venendo dal Dandy ristorante stellato dell’emilia. Ha fiutato per primo i tempi ed è tornato ad una cucina e una dimensione, più umana e accogliente e ha fatto centro. La ricetta è sempre quella di allora: materie prime da sballo, tanta tradizione nel piatto, un pizzico di freschezza moderna, servizio semplice e simpatico e tanto divertimento. Gira tutto alla perfezione in questa sala piccola e raccolta. Prenotate che è sempre pieno, mangerete spalla a spalla con altri avventori, coccolati e cojonati con garbo dal servizio attento e sbarazzino di Daniele, grande Oste, ma soprattutto assaggerete sapori che credevate perduti. Non è un cibo per signorine filiformi, se state attenti alla linea e cercate il tonno e leggerezza, beh… girate sui tacchi, non fa per voi.
Sembrava la fine della grande trattoria dentro le mura della città dotta e grassa, finché non ci si è messo di mezzo Daniele. Maniacale ed attento lettore del cliente è stato in grado, dopo la pagina del Dandy di Minerbio culminata con la stella Michelin grazie anche alla moglie Valeria autodidatta ai fornelli, di riadattarsi ad una Bologna che gli ha srotolato sotto i piedi il tappeto rosso, come appunto in un circo; il circo dell’altra gastronomia d’élite di stampo tradizionale.
La sala era una sola, adesso sono due, zeppa di coperti estremamente curati, rumorosi e fragranti.
I piatti, mutevoli in base alla tradizione, sono da sempre capitanati dai salumi l’alfa e l’omega della Bottega, un po’ per ragioni biografiche, un po’ per passione personale. La spalla cotta di San Secondo, il salame profondo di mora romagnola, sua maestà – come dice lui – la mortadella, l’impareggiabile culatello sono sempre serviti allo zenit della qualità e alla temperatura che ci vuole, con una cucchiaiata sgrassante di giardiniera preparata dalla mamma di Daniele. I grandi tortellini della tradizione – alla goccia d’oro – le tagliatelle alle frattaglie, tutto espresso e di grande qualità. E ancora gli animali da cortile con fondi d’alta scuola, che si tratti di anatra o piccione, e i dessert della memoria.
Nel bicchiere regna la diarchia di sangiovese e lambrusco, ma c’è posto anche per i grandi baluardi dell’enologia nazionale e non: nebbiolo e champagne.
Bottega è una vera osteria, con materie prime di eccellente qualità e piatti della tradizione emiliana serviti bene e ben cucinati, argomento non da poco.