Montalcino è una delle zone dove il Sangiovese Grosso è Re indiscusso delle campagne. Quello che rende unico questo territorio è anche la presenza della “Montagna Sacra” – cosi definita da molti storici – protezione naturale contro nubifragi, grandinate ed altri eventi metereologici. È proprio in questo connubio paesaggistico che il Sangiovese Grosso, o meglio Brunello così chiamato a Montalcino, regale le più grandi espressioni al mondo. Geologicamente è un territorio molto ricco, in cui possiamo trovare galestro e alberese ma anche calcare e ampie zone tufacee.
I caldi mesi estivi (soprattutto quelli centrali), dopo i mesi invernali e primaverili calmierati da temperature sostanzialmente nella media, sono stati stemperati dalle piogge di fine estate e dalle escursioni termiche – settembre e prima parte di ottobre – tanto famose nel comprensorio di Montalcino.
Anche il Rosso di Montalcino 2018 ha fatto molto parlare di sé attraverso grandi vini, testimonianza palese che le aziende puntano molto sul fratellino minore e ne fanno un vino di estrema piacevolezza e più facile bevibilità, senza intaccare la filosofia di produzione di eccellenza locale.
L’attenzione è rivolta a un’annata tanto estroversa e di difficile lettura per la sua propensione all’invecchiamento in attesa di una 2016 che molti indicano come l’annata perfetta.
L’annata 2015 è senza dubbio una grande annata. Nonostante alcuni picchi di caldo si stanno rivelando nel bicchiere meno muscolari, si generosi, ma non surmaturi sul piano aromatico.
Diluizione, frutta dolce, fiori, note speziate, acidità e un’interessante sapidità sono il timbro stilistico (ad ora) che caratterizza questo millesimo. A tratti direi “tempranillano”.
La media qualitativa è molto alta anche se non tutte le aziende sono riuscite a produrre vini eccellenti, chi è stato in grado di gestire bene la vigna ha sicuramente prodotto Brunello di Montalcino molto interessanti anche sotto il profilo evolutivo.
È sicuramente un’annata che metterà a sedere più palati, sarà argomento di discussione ma potrebbe avere un ottimo successo a livello planetario perché le sfaccettature sono tante e le declinazioni ancora di più.
Sono Brunello già estremamente bevibili, ma non per questo da stappare in tutta fretta.
La domanda è sempre la stessa: quanto potrà durare in cantina? Quale sarà la curva evolutiva di questo millesimo? La mia lettura è che ci troviamo di fronte a tanti vini già molto buoni anche adesso ma forse mancano i grandi fuoriclasse, quelli che possono fare in futuro la grande differenza, ma è solo un mio pensiero.
Ma non lamentiamoci perché in attesa della 2016 comunque abbiamo nel bicchiere Brunello di Montalcino eccellenti.
Di seguito i 20 migliori assaggi di Brunello di Montalcino annata 2015 di Alessandro Rossi:
Il Marroneto – Madonna delle Grazie: 98/100
Frutta, densità, gesso, struttura e eleganza. La diluizione in bocca ricorda il Tempranillo. Sottile e difficile da capire nell’immediato. La bocca sul finale regala una grande frutta dolce. La chiusura è lunghissima e saporita, infinita anche dopo la degustazione.
Le Ragnaie – Fornace: 98/100
Estremamente elegante nelle sue note mediterranee, sottile ma potente al tempo stesso: note di frutta rossa dolce oltre a spezie e tocchi agrumati. La bocca è succosissima, elegante, lunga ma sottile-sofisticata grazie alla perfetta acidità e sapidità in chiusura.
Casanova di Neri – Tenuta Nuova: 97/100
Subito frutta dark, compatto, gessoso oltre a spezie sia dolci che puramente orientali. La bocca è molto lunga e inizialmente rigida come al naso. Il trascinamento tannico in chiusura è perfetto grazie alla grande freschezza che lo accompagna.
Poggio di Sotto: 97/100
Come al solito un Brunello di Montalcino sottile ma estremamente complesso al tempo stesso. Solido, delicato, lineare, verticale e vellutato al palato. Un grande equilibrio: bocca lunga, sapida e mediterraneo. Succoso ed elegante.
Le Potazzine: 97/100
Sottile ed estremamente lineare, sfuggente all’inizio ma il ritorno è elegantissimo. Il naso è sofisticato; note balsamiche incrociano quelle di frutta perfettamente matura, a tratti ematico. La bocca si rivela succosa, i tannini perfettamente levigati e amalgamati nella trama; un vino di grande consistenza e lunghezza.
Ciacci Piccolomini d’Aragona – Vigna Pianrosso: 97/100
Un Brunello che gioca sull’eleganza, estremamente fresco; spezie e note balsamiche in chiusura. La bocca e succosa, arancia rossa su tutte. Il punto di bevuta è il suo punto di forza. Elegante e ben equilibrato tra la parte acida e sapida.
Le Ragnaie – Vecchie Vigne: 96/100
Anche qui un grande naso mediterraneo che ricorda l’oliva nera, la salamoia e spezie dolci. La bocca è lunghissima, tocchi selvatici anche al palato. Succoso, compatto e di grande eleganza.
Mastrojanni – Vigna Loreto: 96/100
Al naso la frutta rossa è il primo rimando olfattivo. Note floreali in lontananza, tocchi balsamici che rendono il naso intrigante e freschissimo. La bocca è suadente, ricca e completa grazie alla chiusura perfettamente in linea con l’approccio olfattivo. Un vino di grande equilibrio.
Canalicchio di Sopra – La Casaccia: 96/100
Un grande vino per una grande selezione. Stupendo nel suo approccio quasi ematico condito da note mediterranee e spezie. La bocca ricorda la densità della frutta rossa matura con un finale lungo e succoso. Un vino di grande vita.
Castello Romitorio – Filo di Seta: 96/100
Un Brunello di grande stoffa. Trama fitta e penetrante che ricorda la macchia oltre a note speziate dolci e da legno. La bocca è elegante e suntuosa. Una piacevolezza immediata sorretta da una buona acidità e lunghezza.
Eredi Fuligni: 96/100
Subito la frutta rossa ne fa da padrona nella sua più completa e classica interpretazione dei vini di Montalcino. L’impatto gustativo è tra i più tipici: la bocca è classica delle migliori annate: arancia rossa dolce e acida al tempo stesso. La chiusura è elegante, lineare, saporita che richiama il bicchiere.
Le Chiuse di Sotto: 96/100
Austero, rigido e ben piantato a terra questa annata delle Chiuse di Sotto. Frutta dark, spezie dolci e tannini estremamente vibranti. Da leggere in profondità quando entra in bocca: sapidità e tannini fitti sono la cifra di questo vino. Grande bevibilità e lunghezza.
Podere le Ripi – Amore e Magia: 95/100
Subito si percepisce la grande frutta matura ben deglutita dall’apporto legno evolutivo. Etereo, una bocca ben diluita e succosa con una chiusura seria e a tratti amarotica. Un grande vino per un grande futuro.
Salvioni – La Cerbaiola: 95/100
Etereo e energico al naso rispecchia, oltre al suo timbro stilistico, l’annata diluita ma con tutte le caratteristiche del caso. Sempre grande anche in bocca ricorda l’incalzare della frutta rossa – arancia sanguinella su tutte – con una grande chiusura sapida e succosa.
Le Macioche: 95/100
Un grande naso da vero Sangiovese; mediterraneo con rimandi all’oliva in salamoia. Diluizione, frutta dolce e fiori. La bocca è conica in chiusura; succosa dolce/acida al tempo stesso, Un vino lungo, elegante e potente al tempo stesso.
Altesino – Montosoli: 95/100
Al naso subito frutti rossi scuri e note amarotiche bilanciate da spezie dolci dovute all’evoluzione. L’impatto gustativo è dei grandi vini di questa zona: saporito, succoso con un’ottima acidità a sorreggere la materia.
Tiezzi – Vigna Soccorso: 94/100
Un vino serio e di grande potenza olfattiva; grafite, frutta rossa e spezie. Lungo e interessante anche in bocca con note terziarie in chiusura. Un bicchiere di grande bevibilità anche in questo momento.
Poggio Salvi: 94/100
Spessore e nitidezza si percepiscono immediatamente al naso; grande pulizia e impatti terziari oltre a frutta rossa. La bocca è succosa, lunga e prolungata. Nitida la chiusura salata sul finale.
Baricci: 94/100
Una bella interpretazione di questa annata a tratti non facile. Frutta matura e spezie dolci le caratteristiche principali che si possono percepire al naso. La bocca è sinuosa ed elegante, lungo e bilanciato sul finale.
Camigliano – Paesaggio Inatteso: 94/100
Impattante appena si porta il bicchiere al naso; note mediterranee intense, frutta rossa di sottobosco e spezie antiche. In bocca si conferma un grande vino; profondo, elegante e grande stoffa.
Focus: Brunello di Montalcino annata 2015 di Luca Furzi
Luca Furzi approfondirà la lettura di alcuni Brunello e aziende che più lo hanno colpito in degustazione:
CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA
La tenuta vanta le proprie origini fin dal XVII secolo e custodisce il proprio patrimonio storico in un palazzo sorto nello stesso periodo ad opera del Vescovo montalcinese e Abate dell’Abbazia di S. Antimo, Fabivs de’ Vecchis. Fu acquistato nel settembre 1868 dalla contessa Eva Bernini Cerretani poi rivenduto nel dicembre 1877 alla famiglia castelnuovese dei Ciacci. In seguito al matrimonio avvenuto nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona e la signorina Elda Ciacci, il cosiddetto Palazzo del Vescovo, diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona. Nel 1985, con l’estinguersi del casato, la proprietà è lasciata in eredità a Giuseppe Bianchini, già fattore della tenuta ormai da molti anni, che applica una filosofia di produzione totalmente nuova e all’avanguardia per quegli anni, sviluppando ed incrementando la produzione e la qualità dei vini. Giuseppe venuto a mancare nel febbraio 2004, ha lasciato il compito di continuare il suo ottimo lavoro ai figli Paolo e Lucia. L’azienda si estende per 220 ettari nella frazione di Castelnuovo dell’Abate, a sud-est del comune di Montalcino, 55,5 sono gli ettari vitati, 21 dei quali a Brunello. Da 11.69 ettari si ottiene il Pianrosso, icona dell’azienda con vigneti che dal 1990 hanno dato vita al primo Brunello di Montalcino.
Brunello di Montalcino – Pianrosso 2015:
Naso ampio, intenso, elegante, fresco e fine. Bocca dinamica, succosa, ampia, di un’eleganza straordinaria. La freschezza e il tannino creano un perfetto equilibrio in bocca, di rara finezza e con un’estrema persistenza: 99/100
CANALICCHIO DI SOPRA
La storia di questa cantina risale al 1962 quando Primo Pacenti ebbe la brillante intuizione di impiantare vigneti a Montalcino. Dal 1987 venne affiancato dal genero Pier Luigi Ripaccioli, che si dedicò alla ricerca della qualità e al meticoloso lavoro in vigna. Dal 2001 i nipoti Francesco, Marco e Simonetta portano avanti l’idea di produzione della cantina, coniugando tradizione ed innovazione con amore e rispetto per il territorio. Canalicchio di Sopra è oggi il risultato di tre generazioni di esperti viticoltori, indissolubilmente legati a Montalcino e alla sua terra. L’azienda vanta 19 ettari vitati, tutti dedicati al Sangiovese. Ogni vigna ha le sue peculiarità; terreni diversi, microclima e esposizioni differenti, che danno ad ogni vigneto una propria identità.
Canalicchio di Sopra – La Casaccia 2015:
Naso estremamente ampio e fine. La bocca è progressiva, di grande struttura, amabile freschezza ed un tannino ben bilanciato; notevole eleganza, ottima finezza ed estrema persistenza: 98/100
LE POTAZZINE
Il termine Potazzine deriva dalle cinciallegre, piccoli uccellini colorati che i Montalcinesi chiamano appunto così. Nomignolo che veniva usato dalla nonna materna per chiamare le due nipoti Viola e Sofia Gorelli, proprietarie assieme alla mamma Gigliola Giannetti. La storia di questa cantina risale al 1993 proprio quando nasce la primogenita Viola e vengono acquisiti i primi terreni per iniziare la produzione. in seguito, vengono poi ampliati di 2 ettari quando, nel 1996, nasce Sofia arrivando a possedere 5 ettari totali inscritti a Brunello; una parte situata a 507 metri di altitudine e l’altra nella zona di Sant’Angelo in Colle ad un’altezza di 420 metri. Armonia, eleganza e finezza sono il marchio inconfondibile dei vini de Le Potazzine, frutto di un’attenta cura in vigna ed in cantina che solo un’azienda diretta totalmente al femminile può dare.
Brunello di Montalcino – Le Potazzine 2015:
Naso fine, fresco, elegante con una bella nota balsamica e leggermente tostata. Il sorso è altrettanto fine con un’ottima progressione in bocca data da un’acidità e un tannino perfettamente equilibrato. Armonico e molto persistente, è un vino che va fatto riposare ancora in cantina per poterlo apprezzarlo al meglio: 97/100
MASTROJANNI
È dal 1975 che Mastrojanni ha iniziato l’avventura vitivinicola a Montalcino. In quegli anni non era semplice, ma grazie a un terroir eccezionale e a uomini che hanno sempre creduto nel territorio, l’azienda ha raggiunto livelli altissimi dell’enologia italiana e non solo. Sorge a Castelnuovo dell’Abate, all’estremo sud-est del Comune di Montalcino; si estende su 109 ettari di cui 40 vitati, 17 a Brunello. I vigneti variano dagli 8 ai 41 anni, su un’altitudine posizionata dai 190m ai 410m slm. Spiccata identità, coerenza e costanza qualitativa, sono i valori che rappresentano questa azienda, valori che sono il frutto di una rispettosa interpretazione della natura e del territorio stesso, come vuole la tradizione dei padri contadini di Mastrojanni.
Brunello di Montalcino Mastrojanni – Vigna Loreto 2015:
Al naso è ampio, eleganti note fruttate lasciano spazio ad un’ottima sfumatura floreale e a leggere note balsamiche. Un Brunello pulito e fine. Bocca intesa, potente, una frutta ben matura decisa, elegante nota tostata, una freschezza integrata ad un preciso tannino. Il sorso è fine e estremamente persistente: 96/100
TIEZZI
L’azienda prende il nome dal suo stesso proprietario, Enzo Tiezzi, noto agronomo-enologo montalcinese che da sempre si occupa della viticultura e dell’enologia di Montalcino, tanto da essere stato direttore e consulente enologico di molte aziende di grande fama, nonché presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino. lo stile a cui si inspira Enzo per il proprio vino è un connubio tra vecchie tradizioni e nuove tecniche, messe in atto nella storica Vigna del Soccorso, che prende il nome dal Santuario della Madonna del Soccorso che si trova poco sopra lo stupendo podere (prima di proprietà del Prof. Riccardo Paccagnini considerato un “pioniere del Brunello”). È proprio qui che nel 1870 nasce il primo vino con etichetta “Brunello” (Brunello Soccorso), che ottiene importanti riconoscimenti a Parigi, Bordeaux, Roma, e in tutto il mondo, ricevendo molti premi e medaglie alla fine nell’800. La vigna del podere Soccorso si trova attorno ai 500 metri slm con esposizione a sud-ovest, allevata ad alberello per limitare maggiormente le rese e l’impatto visivo, valorizzando l’aspetto estetico con l’eliminazione di colonne e fili. Appare come un giardino delimitato da muretti di pietra dove la vista, il paesaggio e la cura dello stesso, rendono questo posto meraviglioso.
Brunello di Montalcino – Vigna Soccorso 2015:
Il naso è ricco di frutta rossa e spezie, fresco e elegante. In bocca è molto piacevole; ottima l’acidità ben integrata al tannino, un sorso leggermente sapido rende questo vino di grande bevibilità malgrado la sua “giovane età”. Armonico, di ottima finezza e persistenza: 95/100
FRANCO PACENTI
L’azienda Franco Pacenti si trova sul versante nord-est della collina di Montalcino, nella storica zona del Canalicchio, tra le più vocate della denominazione.
Fondata dal padre Rosildo nel 1966, è gestita tutt’oggi a conduzione familiare da Franco Pacenti e dai suoi figli Lisa, Serena e Lorenzo, la terza generazione della famiglia che, orgogliosa del proprio passato, guarda al futuro senza mai scordarsi delle tradizioni e dei valori di famiglia.
L’azienda si estende su una superficie di 36 ettari di cui 10 esclusivamente dedicati al Sangiovese. Eleganza e potenza, sono i fattori che contraddistinguono i vini di Franco Pacenti, che, con un attento lavoro in vigna grazie alla passione e all’attenzione posta al territorio, sommato ad un’ottima cura in cantina, ha raggiunto altissimi livelli qualitativi trovando un giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Proprio il 2015 è il primo anno in cui è stata prodotta la selezione “Rosildo” in ricordo al nonno fondatore dell’azienda. Le uve provengono dalla Vigna della Creta, che prende il nome dal terreno argilloso in cui nasce, con caratteristiche pedologicamente uniche, conseguentemente invecchia 36 mesi in botti di rovere francese da 10 ettolitri.
Brunello di Montalcino – Rosildo 2015:
Naso fresco, sfaccettato e con un’ottima nuance tostata. In bocca è elegante, con un sorso progressivo, ampio, fresco, e con un tannino ben distinto. Grande finezza e lunga persistenza. 95/100