Siamo in Campania, in provincia di Salerno e più precisamente in un paese di 6.500 anime: San Cipriano Picentino. Collocato su una collina alle pendici del monte Monna – anche la sola vista qui è appagante – è possibile scorgere sia la città di Salerno distante 15 km, in lontananza il porto e anche la costiera amalfitana. Il borgo è circondato da una ricca vegetazione composta principalmente da noccioli, castagni, ma anche da olivi e viti.
Proprio in questa zona vi è una delle aziende pilastro dell’enologia campana, che ha fatto della propria passione un successo in Italia e nel mondo. L’Azienda Agricola Montevetrano nasce nel 1983 da un gruppo di amici con la passione e la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo per la zona e creare un vino atto all’invecchiamento. Nel 1989 viene messa in commercio la prima etichetta di Montevetrano – il primo blend recita Cabernet Sauvignon al 90% e Aglianico al 10% – che prende il nome del castello medievale che si trova nella collina del comune di San Cipriano Piacentino.
Gli autori di questa splendida opera enologica sono la proprietaria Silvia Imparato e il grande enologo e imprenditore italiano, Riccardo Cotarella; insieme hanno dato il via ed un’eccellente serie di vini che tutt’oggi rimangono punto di riferimento dell’azienda ma anche di tutta la regione campana.
L’azienda agricola Montevetrano si estende per 26 ettari totali di cui 5 sono adibiti a vigneto, situata nello splendido Parco Regionale dei Monti Picentini. Oltre ai già citati Cabernet Sauvignon e Aglianico, vengono coltivate varietà autoctone come il Fiano e Greco atte al “Core Bianco”, vino prodotto con questi due vitigni che assieme creano un connubio fantastico. C’è spazio negli ettari vitati anche per un altro vitigno di stampo internazionale: il Merlot.
Proprio quest’ultimo, assieme al Cabernet Sauvignon e l’Aglianico creano il Montevetrano Colli Picentini IGT che tutt’oggi conosciamo, prodotto sulle 30.000 bottiglie annue dalle migliori uve dell’azienda; un vino di grande struttura e stoffa con ottime potenzialità di invecchiamento. Il lavoro svolto dalla cantina è eccezionale: dopo una soffice pigio-diraspatura le uve effettuano una lunga e particolare macerazione sulle bucce che dura all’incirca 20 giorni. Successivamente si passa alla fermentazione in acciaio, caratterizzata da un salasso del 15%, ovvero la sottrazione del mosto liquido prima della fermentazione per aumentare la percentuale di aromi e composti fenolici e dare al vino una più alta concentrazione. Vengono poi effettuate anche numerose follature, dopo di che si svolge la fermentazione malolattica. Al termine viene messo ad invecchiare in barriques nuove da 225 lt in rovere francese di Nevers, Allier e Tronçais per 14 mesi e lasciato affinare per altri 6 mesi circa in vetro prima di uscire in commercio.
Ecco, Montevetrano è uno di quegli assaggi che difficilmente si possono scordare; sarà per la sua potenza equiparata all’eleganza, sarà il profumo che sprigiona oltre al calore delle terre del sud, sarà che le eccellenti mani degli artefici di questo vino riescono sempre a creare un’atmosfera nel bicchiere unica. Pertanto, se non lo avete mai assaggiato, è un vino da aggiungere nelle proprie liste personali dei “vini da bere almeno una volta nella vita”. Sono convinto ne rimarrete assolutamente affascinati.