Ristorante Anna
Viale Matteotti, 13 – Forlimpopoli (FC)
Tel. 0543 741330
Giorno di chiusura: domenica
Ferie: variabili in estate
Tovagliato: tovaglie in tessuto
Carta dei vini: etichette del territorio e nazionali
Coperti: 55
Disponibilità di camere: no
Disponibilità di spazi esterni: no
Prezzo medio senza bevande: 30 €
SPECIALITÀ STAGIONALI
In autunno le tagliatelle al tartufo, cacciagione, trippa, in primavera l’agnello a scottadito.
Siamo nel 1968 quando scoppia la rivolta in Europa e in USA; fu soprattutto una rivolta etica contro i valori diffusi dalla società capitalista: individualismo, potere ed esaltazione della tecnologia e corsa ai consumi. Nelle sale cinematografiche esce “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick e Frank Sinatra incide My Way, tutto questo nel mondo …
A Forlimpopoli, “Frampùl” in romagnolo, un comune in provincia di Forlì-Cesena, famoso soprattutto per aver dato i natali a Pellegrino Artusi – importante scrittore, gastronomo e critico letterario italiano, autore di un notissimo libro di ricette: La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene – nel lontano 1911, nasce una trattoria.
Nasce proprio in quel turbolento 1968 e si chiamerà appunto Anna (trattoria all’epoca, oggi ristorante), un luogo di ristoro che ancora oggi è meta di grandi appassionati della cucina popolare del territorio.
Il ristorante è frequentato all’inizio più che altro da rappresentanti o commessi viaggiatori, persone che hanno bisogno di rifocillarsi soprattutto al mezzogiorno durante le pause di lavoro.
La via di romana epoca – la Via Emilia – impone quasi involontariamente una sosta perché, dell’Anna, se ne parla e si mangia molto bene.
Oggi siamo alla quarta generazione di un’istituzione romagnola di veri ristoratori, capitanati da Stefano in Sala – vero cuore pulsante del ristorante – il padre Mauro, in cucina Massimiliano e la madre Verdiana.
L’entrata non è cambiata ma la Via Emilia si; appena dentro, il locale si schiude come un uovo e si può respirare quello che era l’ambiente di un tempo che fu; bancone in legno, sinonimo dell’osteria di un tempo, sala ristorativa suddivisa in due sale adiacenti. L’ambiente è familiare, tipico della tradizione, l’agio qui è di casa.
Perché la storia di quattro generazioni è ancora oggi, se non di più, di estrema attualità? Semplice: genuinità, costanza, materia prima, accoglienza unita a un encomiabile esempio di tradizione.
Qui puoi trovare i grandi classici, soprattutto se parliamo di primi piatti al mattarello: paglia e fieno ai funghi, tagliolini prosciutto e piselli e le classiche tagliatelle al ragù e qui mi soffermerei perché sono tra le grandi di questa regione. Le tagliatelle sono tirate a mano quotidianamente dalle sfogline del ristorante: ruvide, grosse ma non eccessivamente spesse. Cottura abbastanza al dente. Il Ragù è composto principalmente da carne magra di manzo ma con l’aggiunta di maiale. Sostanzialmente è un ragù leggero, saporito ma non salato.
Tra le paste ripiene sono da segnalare i tortelloni panna e prosciutto, i classici cappelletti della tradizione sia nella versione in brodo che al ragù.
Quando possibile e quando la stagione lo permette non manca mai il tartufo e i funghi.
Da assaggiare, per gli amanti, l’agnello al forno e il coniglio oltre al piccione arrosto. Da non perdere assolutamente il carpaccio al forno.
Inoltre, potete trovare la tagliata al sale grosso di Cervia e rosmarino, fatta realmente come si comanda.
Non è possibile mancare una sosta, mi rivolgo agli amanti dell’asfalto e chi solca la Via Emilia, perché volente o nolente, il fato vi poterà senza alcun dubbio ad affiancare questo ristorante che ha nelle sue profonde radici una sicurezza gastronomica.
Un punto di incontro dove passato e futuro si siedono in un presente ben ancorato alla tradizione ed ai valori di un tempo.