La storia del Masseto risale al 1981 quando il marchese Lodovico Antinori fondò la Tenuta dell’Ornellaia nel cuore della zona di Bolgheri, nel comune di Castagneto Carducci. La storia del Masseto inizia proprio in questo anno, quando l’enologo russo-americano André Tchelistcheff, che già lavorava per gli Antinori in California, avente il merito di aver contribuito alla crescita della viticultura Californiana e reso grandi i vini della Napa Valley, vide in questa zona un terroir ed un clima ideale per la coltivazione del Merlot, facendosi primo promulgatore della zona di Bolgheri assieme a Luigi Veronelli, responsabile dell’arrivo di Tchelistcheff nella Maremma Livornese.
Il primo “prototipo” risale al 1986 quando con i primi frutti del nuovo vigneto impiantato nella collina di Masseto, furono imbottigliate intorno alle 800 bottiglie, prendendo semplicemente il nome di “Merlot”.
Solo nella vendemmia successiva, quando fu realmente percepito il grande potenziale di questo vino venne rinominato Masseto prendendo il nome appunto dall’omonima collina su cui vi sono impiantate le vigne e dai così detti “massi” di argille blu presenti nel sottosuolo, un substrato marino profondo depositatosi milioni di anni fa e venuto in superficie dopo migliaia di anni di erosione.
È proprio questo che rende unica la collina di Bolgheri dove un terroir unico, affacciato sul Mar Tirreno, incontra un microclima incomparabile.
Nel 1991 inizia la supervisione dell’azienda del grandissimo enologo di fama internazionale Michel Rolland che contribuisce ad una crescita e ad un perfezionamento esponenziale di questo vino, portandolo ancora di più ad altissimi livelli qualitativi. L’azienda ha visto in primo piano la presenza delle più grandi figure del mondo enologico, è passata dalla consulenza agronomica iniziata nel 1995 di Danny Schuster, viticoltore e agronomo neozelandese, e di Andrea Paoletti, per arrivare ad enologi che si sono alternati in azienda: Federico Staderini (1985-1988), l’ungherese Tibor Gal (1989-1997), Andrea Giovannini (1998-2000) e il bordolese Thomas Duroux in Ornellaia dal 2001, per poi diventare direttore generale di Château Palmer dal 2004.
Proprio in quegli anni i Frescobaldi, storica famiglia italiana del mondo enologico, ha acquistato nell’aprile 2005 l’altra metà dell’azienda bolgherese da Costellation, dopo che era stata acquisita a sua volta l’anno precedente, nel dicembre 2004, dalla Robert Mondavi Corporation. Masseto raggiunge il suo primo grande risultato nel 2004, quando con l’annata 2001 riceve i 100/100 dalla rivista americana Wine Spectator, oltre che a numerosi riconoscimenti a livello nazionale, costantemente ai vertici delle principali guide enologiche, come il Gambero Rosso, la Guida Ais, l’Espresso e in molte altre anche a livello internazionale.
Si estende per un totale di 6 ettari, divisi in 3 lotti, Masseto Junior, Masseto Centrale e Masseto Alto. La parte superiore della collina è composta da terreni meno profondi, sabbiosi e abbastanza sassosi, rendendo così i vini più ‘lineari’. Scendendo più in basso nell’area centrale, la più vocata, c’è una percentuale elevata di argille plioceniche, terreno appunto molto particolare che ha la caratteristica di assorbire acqua per il doppio del proprio peso fino a rendere impermeabile la terra in annate piovose e, al contrario, fa rimanere umido il terreno in caso di annate secche, erogando così la giusta quantità di linfa alle viti, e con la peculiarità di trasmettere al vino una importante struttura e trama tannica.
Ai piedi della collina si trova la zona più bassa del vigneto, con terreni argilloso-sabbiosi, questo terreno produce vini più leggeri, usati per ammorbidire la ruvidezza dei tannini degli altri. La vendemmia avviene in momenti separati, poiché ogni singolo lotto ha differenti tempistiche di maturazione. L’agronomo insieme all’enologa Eleonora Marconi, responsabile della tenuta dell’Ornellaia dal 2018, sotto la supervisione del direttore generale Axel Heinz, controllano continuamente lo stato di maturazione dei grappoli prendono la decisione di vendemmiare solo dopo aver assaggiato qualche acino e aver appurato lo stato di maturazione tramite le analisi di laboratorio.
La raccolta viene svolta solo la mattina quando l’aria è più fresca per mantenere la fragranza delle uve. Di conseguenza viene effettuata una raccolta manuale e a sua volta eseguita una cernita molto accurata e dettagliata di ogni singolo acino, per far sì che Masseto sia prodotto esclusivamente da uve perfettamente integre e mature. Dopo di che si passa alla fermentazione nelle vasche di acciaio inox a temperatura controllata, per poi essere messo ad invecchiare un anno in barrique nuove a grana fine provenienti dal Massiccio Centrale francese. La creazione del Masseto viene realizzata attraverso l’assemblaggio dei 3 vini provenienti dai 3 lotti precedentemente discussi che hanno effettuato fino ad ora ognuno una vita propria. Dopo il miscelamento, il vino torna nelle barrique per un secondo anno di paziente maturazione, per poi al termine di esso, esser imbottigliato e lasciato in affinamento per un ulteriore anno prima di uscire in commercio.
Pur potendo entrare a far parte della denominazione DOC Bolgheri il Masseto è classificato come IGT per scelta esclusiva dell’azienda, la quale ritiene di fare una netta distinzione dall’Ornellaia che vanta appunto la Doc.
Proprio per questo, il grande SuperTuscan, oggi viene prodotto e venduto come entità separata da Ornellaia, rendendolo senza dubbio il vino più ricercato e fiore all’occhiello delle produzioni della famiglia Frescobaldi. È indiscutibilmente uno dei 2-3 vini italiani più costosi e pregiati, considerato un capolavoro enologico, tanto da essere battuto nelle più grandi case d’asta mondiali e ricercato dai collezionisti di tutto il mondo.