Sotto l’aspetto topografico lo spazio cinese, la cui superficie occupa 9.6 milioni di km² è suddivisibile in quattro regioni di estensione simile:
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le pianure del Nord e del Nord-Est
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la regione delle colline del Sud
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I bacini e le catene montuose a Nord-Ovest
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l’altopiano tibetano a Sud-Ovest
Il nucleo originario della Cina si situa nell’area di incrocio di tali quattro grandi regioni, le prime due delle quali afferiscono alla Cina orientale, umida e subumida (quella che molti autori definiscono “Cina agricola” o “Cina Interna”) mentre le ultime due afferiscono alla Cina occidentale, arida e subarida (“Cina non agricola” o “Cina esterna”).
Il carattere compartimentato del territorio cinese, su cui i geologi concordano, si traduce nell’alternanza di “zone vitali” – come le pianure alluvionali, basse terre litorali, bacini interni – separate le une dalle altre da alte catene montuose accidentate o da imponenti altipiani (Tibet, Guizhou).
Quattro quinti del territorio si situano sopra i 500 metri e l’altitudine della maggior parte delle catene montuose comporta una frammentazione della vegetazione e una notevole estensione di suoli poveri e magri, accentuando ulteriormente il carattere compartimentato del paese.
Un sesto circa del territorio cinese è ricoperto di depositi superficiali, principalmente sabbie desertiche e breccia nel Nord-Ovest arido, spesso manto di loess nelle province centrali, e depositi alluvionali calcarei nella Pianura del Nord e nella valle dello Yangzi. Loess e alluvioni costituiscono le “regioni chiave” dell’economia agricola cinese.
Il Clima
L’enorme estensione della Cina in latitudine e longitudine si somma alle diversità topografiche e all’estrema ampiezza altitudinale – dalle vette tibetane ai bacini sotto il livello del mare – determinando una grande varietà climatica.
Le regioni più elevate dell’altopiano del Tibet-Qinghai sono caratterizzate da un clima montano, e condizioni severe permangono anche su massicci meno elevati come il Gran Khingan. Situazione opposta al Sud ed in particolare nelle isole del Mar Cinese meridionale, dove l’estate si caratterizza per temperature e umidità elevate.
Tra i due estremi si sviluppa una vasta gamma di climi, caratterizzati fra l’altro da una considerevole varietà di condizioni termo-pluviometriche che influenzano la geografia agricola imponendo limiti spesso severi alla durata del periodo vegetativo.
Si distinguono così in Cina quattro grandi regioni climatiche grossomodo equivalenti per estensione:
- la regione fredda degli altipiani del Tibet-Qinghai
- i deserti del Nord-Ovest dalle estati calde e dai rigidi inverni e il settore del monsone orientale diviso in:
- regione temperata fredda del Nord-Est
- regione subtropicale e tropicale della Cina centrale e meridionale.
a cui si aggiungono cinque grandi regioni termiche, dalla temperata fredda (le cui condizioni non consentono la coltivazione delle comuni specie da frutto) alla tropicale (in cui si coltivano riso, canna da zucchero, palma da cocco e caffè).
Superfici viticole e loro localizzazione
In Cina le zone viticole sono distribuite in aree geografiche comprese tra il 45° e il 25° parallelo nord, ciò che conferisce loro caratteristiche estremamente diverse. Nonostante l’ampio territorio su cui insistono, si tratta in realtà di dieci aree produttive per la maggior parte poco estese e frazionate, sviluppatesi gradualmente nel corso di alcuni decenni e localizzate prevalentemente nella parte centro-orientale del Paese.
Aspetti climatici e geopedologici delle zone viticole
Le condizioni climatiche costituiscono la prima base per una corretta valutazione delle zone di produzione viticola cinesi; zone che ricadono in parte nell’area a clima monsonico (regioni orientali del Paese) ed in parte nell’area a clima continentale (regioni del nord-ovest)
I suoli delle zone viticole cinesi manifestano una considerevole variabilità in termini di composizione minerale, tessitura e struttura, come notevoli sono le differenze nelle tecniche di fertilizzazione; fattori che influenzano non solo la crescita e la maturità, ma anche le caratteristiche qualitative delle uve. Le interazioni tra clima e suolo sono all’origine di prodotti molto eterogenei. La creazione di distretti viticoli di dimensioni relativamente ridotte sembra il segno che in Cina si vada realmente cercando una produzione di qualità, sul modello delle denominazioni d’origine dei vecchi paesi viticoli occidentali.
La difficoltà a reperire dati precisi sui vigneti e sui profili delle regioni vinicole cinesi è stata espressa qualche anno fa anche da Li Demei 李德美, una delle voci più autorevoli in tema di vitivinicoltura locale, che asserisce: “Come definire le regioni è sempre la prima barriera che si incontra quando si scrive sui vini cinesi. La Cina è grande. A peggiorare la situazione, i vigneti sono sparsi in tutto il paese (…) Per definire una regione vinicola, bisogna partire dalle condizioni naturali e considerare la tipicità delle varietà locali, i metodi di impianto e gli stili di vinificazione”.
Ciò premesso, proviamo a delineare le principali superfici viticole, la loro localizzazione e le caratteristiche.
1) La zona del nord-est
Comprende le aree ai piedi dei monti Changbai (provincia del Jilin, al confine con la Corea) e l’altopiano del nord-est a sud del 45° parallelo. Marginalmente interessate anche le province del Liaoning (Contea autonoma Huanren) ed Heilongjang, (la più nordorientale delle aree, a confine con la Russia), entrambe note per la produzione di Ice Wines (da varietà Vidal blanc, di largo uso in Canada per la stessa tipologia di vini)
La stagione invernale nelle province di Jilin e Liaoning è particolarmente fredda, con temperature che possono essere inferiori a -30°C e la piovosità è di 500- 600 mm. Il terreno è nero e calcareo, mediamente ricco. Il rigore invernale non consente la sopravvivenza alle varietà di Vitis vinifera come tali, ma solo a varietà ibridate con Vitis amurensis che è la principale specie coltivata in questo areale.
2) La zona del Golfo di Bohai
Comprende Changli e il distretto collinoso di Ji nello Hebei, la zona costiera di Tianjin, la zona collinosa a nord della penisola dello Shandong e i monti Daze (regioni viticole di Yantai e Qingdao). Le due province oltre il 50% della produzione vinicola nazionale.
La vicinanza alla costa consente a queste aree di ricevere calore e abbondanti precipitazioni estive, ma nei mesi di settembre e ottobre il tempo si mantiene generalmente bello e la piovosità è compresa tra i 560 e gli 800 mm. Le diverse tipologie di suolo da sabbioso a salino-alcalino, unitamente a condizioni naturali favorevoli, hanno reso questa zona tra le più importanti e rinomate del paese per la produzione di uva da vino: a Changli (nota anche come la “Bordeaux cinese” e luogo di produzione del primo vino rosso secco) prevale il Cabernet Sauvignon. L’umidità della zona impone attenzioni minuziose da parte dei viticoltori per l’alto rischio di attacchi patogeni; situazione simile lungo la zona costiera di Tianjin ove prevale il Muscat Hamburg, varietà a bacca nera e a doppia attitudine; nella penisola dello Shandong, l’importante e storica regione di Yantai (generosamente chiamata “Napa Valley cinese” per similitudini geografiche) è terra di Cabernet Gernischt, Chardonnay, Marselan e Riesling italico.
3) Area dello Shacheng
Questa regione è situata nei pressi della Grande Muraglia e comprende i distretti viticoli di Xuanhua, Zhuolu e Huailai.
Regione viticola della provincia di Hebei, gode di abbondante illuminazione e temperatura mite. Elevata escursione termica tra giorno e notte, clima asciutto, estati fresche e contenute precipitazioni annuali (la piovosità è di circa 450 mm) grazie ai monti Yan che riparano dalle correnti umide sudorientali, ne fanno un ambiente particolarmente adatto alla coltivazione della vite e ad un prodotto di buona qualità. Il terreno è parzialmente sabbioso, color bruno, con molte aree collinose. Qui sono presenti le tradizionali varietà cinesi di uva da tavola Long yan (“Occhio del drago”) e Niu nai (“Latte”), e sono state introdotte con buoni risultati le varietà internazionali da vino Cabernet Sauvignon e Merlot.
Non da ultimo, la vicinanza a Pechino contribuisce in maniera significativa al marketing e alla promozione e commercializzazione dei prodotti nella capitale.
4) Antico corso del Fiume Giallo
Area che include il distretto di Xiao, nella provincia dell’Anhui e i distretti di Lankao e Minquan nello Henan.
Il clima di tutta l’area viticola è piuttosto caldo, con sommatorie termiche tra le più elevate del Paese e con piogge che superano sovente gli 800 mm e sono concentrate nel periodo estivo. La conseguenza diretta è una crescita eccessiva delle piante e l’insorgere di malattie fungine che abbassano la qualità dell’uva.
I recenti orientamenti viticoli in direzione dell’introduzione di varietà a maturazione tardiva, tra cui il Cabernet, e dell’impiego di tecniche colturali più avanzate sembrano permettere un maggiore controllo delle patologie e un miglioramento della qualità dei prodotti.
5) Zona di Qingxu
E’ il territorio costituito dalla parte nord-occidentale dell’area montana di Fenyang, Yuci e Qingxu, nella provincia dello Shanxi.
Si tratta di aree viticole emergenti sotto il profilo qualitativo, caratterizzate da un clima relativamente dolce con una buona illuminazione, discrete escursioni termiche giorno-notte nelle zone a maggiore altitudine, e precipitazioni contenute entro i 440 mm. La tipologia di terreno varia dall’argilloso al sabbioso e ghiaioso. La zona montana produce un’uva dalla pigmentazione scura, con prevalenza di varietà locali (Long yan), ma anche qui Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot tra le uve rosse, e Chenin Blanc, danno buoni prodotti.
6) Area di Yinchuan
Si tratta della pianura alluvionale che si estende lungo i piedi dei monti Helan, nella provincia autonoma di Ningxia, al confine con la Mongolia Interna.
Questa pianura è caratterizzata da un clima secco ed un’alta escursione termica tra notte e giorno, e una piovosità scarsa, 180-200 mm. E’ una delle quattro antiche zone ad irrigazione per gravità, dove oltre 2000 fa si cominciò a deviare il corso del Huang He (“Fiume Giallo”) per l’irrigazione, stando a quanto recita un antico poema:
Ai piedi dei monti Helan luccica il tuo frutteto,
famoso per i suoi lussureggianti campi irrigati
al di là della Grande Muraglia.
Il suolo si presenta sabbioso e ghiaioso a ridotto spessore. A giocare il ruolo da protagonista è il blend bordolese, con Merlot, Cabernet Gernischt e soprattutto Cabernet Sauvignon, che arriva a perfetta maturazione e dà vini importanti. Con oltre 30.000 ettari vitati, attualmente questa fertile terra di frontiera è una delle aree di coltivazione più prestigiose della Cina settentrionale. Buona parte del successo della regione è legato al consistente supporto statale in termini di formazione tecnica, sovvenzione per la realizzazione di nuove tecnologie e interventi infrastrutturali, in quanto sede dell’unico ufficio provinciale per lo sviluppo vinicolo in Cina.
7) Zona di Wuwei
Comprende oltre a Wuwei anche Minqin, Gulang e Zhang Ye, nel distretto rurale ai margini del deserto di Teng geli. E’ considerato uno dei nuovi centri di produzione vinicola sul percorso dell’antica Via della Seta (provincia del Gansu).
Incuneata tra Mongolia interna, Tibet e Ningxia, è una realtà che ha cominciato ad imporsi da una quindicina di anni nel panorama viticolo cinese, anche se gli ancora irrisolti problemi di trasporto, impediscono una commercializzazione soddisfacente nelle altre province del Paese. L’area è caratterizzata da clima fresco e secco. Non cadendo che 180 mm di pioggia all’anno, durante la stagione estiva si rende necessaria l’irrigazione. Gli inverni piuttosto rigidi hanno permesso un migliore adattamento delle varietà d’uva a maturazione medio-precoce. Recentemente si sono diffuse cultivar internazionali quali Merlot, Pinot Noir e Chardonnay.
8) Bacino di Tulufan (Turfan)
Area pressoché desertica nella provincia autonoma del Xinjiang che comprende la conca di Tulufan, situata a circa 300 m sotto il livello del mare, il fiume Hongliu e i monti Huan.
Le caratteristiche climatiche della zona sono vento caldo, piogge scarse (16,4 mm!) ed elevate temperature estive che possono superare i 45°C. E’ quindi indispensabile irrigare a cadenza settimanale, sfruttando l’acqua proveniente dai monti Helan. Queste caratteristiche hanno permesso al distretto di Tulufan di diventare il centro nazionale di produzione ed essiccazione di uva Sultanina apirena. Ma è anche la zona in cui Guo Qichang all’inizio degli anni ottanta ha sperimentato la coltivazione di nuove varietà tra cui Merlot, Cabernet, Grenache, Syrah e la cultivar cinese Roudingxiang. Nonostante i vini secchi non raggiungano un buon livello qualitativo a causa dell’elevato tenore zuccherino dell’uva, della bassa acidità e dell’assenza di complessità aromatica, la qualità dei vini dolci di produzione locale è apprezzata e rinomata in tutto il paese.
9) Area di Shehezi
A ovest di Urümqi, capoluogo della provincia di Xinjiang, comprende la zona montuosa ai piedi della catena del Tianshan – regioni del bacino di Manas sul versante nord e del bacino di Yanqi sul versante sud, localizzate curiosamente alla stessa latitudine di Bordeaux e della California…
Trattandosi di una zona montuosa con altitudine media elevata, la vite presenta un ciclo vegetativo ridotto a 160 giorni. La pioggia non raggiunge che 200 mm, e si sfrutta l’acqua dei nevai per l’eventuale irrigazione. Non indifferente il problema del trasporto, legato alla morfologia del territorio.
Cabernet, Merlot, Syrah e Marselan i vitigni più coltivati.
10) Altopiano dello Yunnan
Questa regione si trova nel sud del paese, a 25 gradi di latitudine nord e comprende Mile, Dongchuan e Yongren a 1500 m sopra il livello del mare (provincia dello Yunnan), e Panzhihua nell’area del fiume Jinsha (provincia del Sichuan).
Le diverse aree comprese in questa zona viticola sono costituite principalmente da terra rossa e bruna e sono caratterizzate da una buona illuminazione, un clima caldo e precipitazioni medio-alte (si raggiungono i 1000 mm in prossimità di Kunming). Le zone a clima più fresco sono quelle del Sichuan a confine con il Tibet (con quote che toccano i 2000 mslm), lungo il corso del Dadu river e del Min river, dove il vigneto è estremamente parcellizzato.
Da ottobre-novembre fino a giugno la stagione si presenta particolarmente asciutta, mentre i mesi estivi sono piuttosto umidi. Tutti questi fattori hanno permesso la coltivazione di varietà eurasiatiche, anche se prevalgono i vitigni ibridi locali a doppia attitudine, ma ancora senza il raggiungimento di un soddisfacente livello qualitativo.
La vite: assortimenti varietali
Come accennato nella prima parte di questo lavoro, delle oltre 80 specie di Vitis esistenti, 42 sono di origine cinese.
- N. Moore nel suo “Genetic Resources of Temperate Fruit and Nut Crops” ne presenta 29, molo alcune di queste costituiscono, al presente, importanti risorse viticole per la produzione locale di vino. Si tratta della V. amurensis nell’area del Nord-Est, della V. davidii nella provincia del Jiangxi e le varietà della V. quinquangularis nel Guangxi.
Al gruppo delle specie euro-asiatiche appartiene solo la Vitis vinifera, la principale specie coltivata in Cina.
Attualmente la produzione viticola cinese è ancora prevalentemente costituita da uva da tavola (>80%). La produzione di uva da vino è di poco inferiore al 20%. Gli ettari vitati sono 870.000 (dati 2017).
Varietà tradizionali cinesi di uva da vino largamente impiegate sono: Longyan, Baiyu, Beichun, Gongliang N1 (V.vinifera X V.amurensis)
Due varietà speciali apirene per la produzione di uva passa sono Ka shi mi shi e A ke ji shi mi shi.
Principali varietà europee di uva da vino introdotte in Cina dalla fine degli anni 70 e diffuse in diverse regioni viticole :
a bacca rossa
Cabernet Sauvignon
Cabernet Franc
Cabernet Gernischt (Carmenère)
Merlot
Pinot Noir
Gamay Noir
Syrah
Grenache
Marselan
Saperavi
a bacca bianca
Chardonnay
Riesling renano
Vidal (da Canada e USA)
Riesling italico
Semillon
Chenin blanc
Colombard
Gewürztraminer
Rkaziteli
Tra queste, il Riesling Italico, il Cabernet sauvignon e il Longyan (Occhio del drago) risulterebbero le varietà più coltivate in Cina. In particolar modo quest’ultima, coltivata fin dall’antichità, è largamente diffusa nella vasta area che va dall’altopiano del loess alla costa dello Shandong, come pure nel bacino di Huai Zhuo, nello Hebei.
Vi sono poi vitigni impiegati per la produzione di vini da taglio di qualità tra cui:
Yan 74, un ibrido nato in Cina nel 1966 nella Cantina Zhangyu incrociando le varietà Alicante Bouchet e Moscato d’Amburgo, e coltivato specialmente nella penisola dello Shandong. E’ attualmente la varietà più qualificata per le correzioni di colore nei vini.
Hong zhilu, altro ibrido di marca cinese ottenuto dopo una serie di incroci tra Merlot e Petit Verdot.
Altri ibridi locali sono il Wan Hongmi, il Beichun (V. vinifera X V. amurensis), Mei nong, Quan bai.
Le tecniche viticole cinesi hanno caratteristiche regionali in ragione della, più volte ribadita, profonda diversità morfo-pedo-climatica dello “spazio cinese”.
In molte aree del Nord e del Nord-Est, dove le temperature invernali scendono abbondantemente sotto gli 0°C, termie letali per Vitis vinifera, i ceppi di Vitis amurensis devono essere ricoperti di terra durante la stagione fredda.
Il limite a partire dal quale è indispensabile coprire la vite è compreso tra 35 e 38 gradi di latitudine nord.
In Cina ogni regione viticola ha poi il proprio stile colturale con differenti tipi di sostegno, e forme di allevamento, dal tendone nel Xinjiang, alle controspalliere nella maggior parte delle aree, fino all’entonnoir (imbuto) nel Xuanhua (Hebei).
Un altro elemento caratteristico della viticoltura cinese è la non esclusività della vite all’interno del vigneto: tra i filari possono trovare posto arachidi, roseti e perfino fagioli, soprattutto nei primi anni di coltivazione della vite che non sono produttivi.