Arriva il bel tempo e già si respira aria di vacanze, quindi in alto i calici e un benvenuto in Romagna: terra di ospitalità, cultura e tradizione enogastronomica, dove il vino che nasce nel territorio diventa protagonista di aperitivi, pranzi e cene.
Se il vino bianco è il protagonista dei brindisi estivi insieme alle bollicine, torna come da vec- chia tradizione marinara anche il Sangiovese, in particolare nelle versioni più semplici e, se servito fresco, quasi come un vino bianco.
La gastronomia oggi ci propone piatti più leggeri, meno strutturati e con ingredienti che ri- spettano la stagionalità; dobbiamo perciò adattarci cercando di bere vini che ben si addicano alle pietanze estive.
Consiglio quindi poco o moderato grado alcolico, come il Lambrusco di Sorbara fermen- tato in bottiglia Il Trovador della Cantina di Soliera, vino prodotto in provincia di Modena, da
abbinare principalmente a primi piatti tirati al mattarello o anche come aperitivo. Rimanendo su vini a bacca rossa, consiglio due sangiovesi diversi per area di produzione e stile: il Sangiovese di Romagna Supe- riore “Caciara” di Enio Ottaviani, prodotto nella zona di San Giovanni in Marignano in provincia di Rimini, e il Sangiovese di Ro- magna Superiore “Gemme”, prodotto dall’azienda Torre San Martino sull’Appen- nino Faentino nella sottozona di Modigliana. Sono vini da bere freschi, magari con una piadina al prosciutto oppure con i tipici piatti della tradizione romagnola, ma anche con il pesce, quello azzurro del nostro mare. Proseguendo il viaggio tra i vitigni autoctoni della nostra regione, voglio citare due ottimi vini prodotti dall’azienda Poderi dal Nespoli
di Civitella di Romagna: il Famoso e il Pagadebit, apprezzati e rispolverati negli ultimi anni per la loro freschezza, aromaticità, pulizia e punto di bevuta.
Esistono altri vitigni a bacca bianca tipici di questa regione; ovviamente consiglio un’Albana Secca, vino storico dei nostri colli. L’azienda agricola Celli di Bertinoro da sempre inter- preta perfettamente lo stile di questo vino: freschezza, acidità e complessità per un vitigno tra i più versatili.
Molto interessante, oltre che ben radicato nel territorio, troviamo anche un vino tipico del riminese, la Rebola, vitigno che è stato sul punto di estinguersi. L’azienda San Valentino con il suo Scabi Rebola, ha sempre creduto in questo vitigno tipico: bianco fresco, sapido, perfetto su piatti di pesce e anche all’aperitivo.
Un vino dalle caratteristiche uniche per longevità, sapidità e profondità è il Pignoletto. Ot- timo interprete nelle versioni più famose – frizzante e fermo – è sicuramente Floriano Cinti, produttore storico dei Colli Bolognesi.
Non può mancare per completare la nostra carrellata dei vini estivi il Verdicchio, tra i più rappresentativi d’Italia e confinante proprio con la Romagna. Un vino considerato tra i più grandi in Italia per rapporto qualità prezzo è sicuramente il Verdicchio dei Castelli di Jesi Supe- riore “Casal di Serra” dell’azienda Umani Ronchi di Osimo: fresco, longevo, ricco di personalità e di grande equilibrio.